La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è una patologia degenerativa progressiva della porzione retinica più nobile, quella maculare, e la causa di cecità legale nei paesi industrializzati.

La DMLE evolve nel 80% dei casi nella forma “atrofica” e nel restante 20% nella forma “essudativa”, più aggressiva. Quest’ultima è caratterizzata dalla formazione di neovasi di origine coroideale che infiltrano la retina causando essudazione con edema e d emorragie in regione maculare.

Gli interventi di elezione in questi casi sono le iniezioni intravitreali di farmaci antiangiogenici che fermano l’avanzamento dei neovasi coroideali e consentono un minimo recupero funzionale a questi pazienti, altrimenti destinati all’ipovisione ed alla non autosufficienza.

  • I farmaci onlabel per il trattamento di tale patologia sono:
  • il ranibizumab (Lucentis, Novartis),
  • l’aflibercept (Eylea, Bayer)
  • il brolucizumab (Beovu, Novartis).

Il ranibizumab (LUCENTIS) è un frammento anticorpale umanizzato derivato dal bevacizumab che lega e blocca tutte le forme di VEGF (VEGF 165, VEGF 121, VEGF 110) nello spazio extracellulare. Avendo un peso molecolare di 48kD, ha una maggiore capacità di penetrare tutti gli strati della retina e quindi di diffondere nello spazio sottoretinico dopo la somministrazione intravitreale, rispetto al suo analogo off-label bevacizumab (AVASTIN). Il meccanismo di azione consiste nell’inibizione della crescita neovascolare e nella riduzione della permeabilità vascolare.

Aflibercept (EYLEA, Bayer) Eylea è l’altro farmaco indicato per il trattamento negli adulti della degenerazione maculare senile neovascolare. Eylea agisce come recettore “trappola” solubile, che lega il VEGF-A e il PlGF con un’affinità maggiore rispetto ai suoi recettori naturali e può pertanto inibire il legame e l’attivazione di questi recettori con il VEGF, impedendo la neovascolarizzazione della retina e della coroide, così come la formazione di edema. Eylea forma un complesso 1:1 stabile e inerte con il VEGF evitando sia la formazione di complessi immunitari multimerici, sia il rischio di aggregazione piastrinica.

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Oggi questi farmaci sono inoltre indicati nel trattamento di:

  • edema maculare secondario a occlusione della vena centrale della retina (CRVO)
  • edema maculare secondario a occlusione parcellare della vena centrale della retina (BRVO)
  • stati infiammatori cronici (uveiti, uveiti con CME, ecc.)
  • edema maculare diabetico (DME)
  • maculopatia miopica essudativa

L’ultimo anti-VEGF nato è il Brolucizumab (Beovu, Novartis), un frammento anticorpale a singola catena, che si lega alle 3 principali isoforne del VEGF A. In questo modo previene la proliferazione delle cellule endoteliali, la formazione di neovasi anomali e l’aumentata permeabilità. Questo farmaco è indicato nei casi di DMLE essudativa.

Epidemiologia

Possiamo dire che 1 paziente oculistico su 1.000 è interessato dalla DMLE o da una maculopatie prima dei 50 anni; tra i 50 ed i 60 anni 1 su 100, mentre al di là dei 60 anni l’incidenza è di 1 su 10 pazienti di interesse oculistico, con tendenza a crescere per l’aumento delle aspettative di longevità. Fattori importanti di predisposizione sono la familiarità, la miopia, il fumo di sigaretta.

Il desametasone (OZURDEX) è il cortisonico iniettato tramite inserto intravitreale nelle forme retiniche essudative legate ad occlusioni venose retiniche oppure agli edemi maculari diabetici.

Intervento chirurgico

L’intervento chirurgico avviene in sala operatoria in condizioni di sterilità. A causa della cronicità di tali patologie, spesso è necessario un elevato numero di iniezioni eseguite periodicamente, secondo intervalli di tempo definiti dai protocolli internazionali.

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