Nel 1885, quando l’ Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto viene fondato a Loano, Madre Francesca Rubatto indirizza l’ attività delle sue suore all’ assistenza degli ammalati poveri e all’ educazione dei giovani. Sono quindi inscritte nel nostro carisma fondazionale la cura della persona e la formazione, due radici che oggi nel campo sanitario risultano essere imprescindibili e particolarmente interdipendenti. Tale carisma, che determina la peculiarità e la caratteristica della nostra opera, non poteva essere ignorato all’interno del progetto qualità che ci siamo dati.
Nella inevitabile riflessione, a cui le esigenze attuali della società ci hanno condotto, per concretizzare questo indispensabile requisito, abbiamo individuato alcuni obiettivi per noi prioritari per i quali abbiamo definito progetti e investito risorse. Rinnovando la scelta originale della centralità della persona più bisognosa, cara al carisma francescano, e della relazione interpersonale significativa, in grado di rivalorizzare la dignità e l’originalità di ogni individuo, si è trattato per noi di rivolgere particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione cioè coloro che per patologie invalidanti, temporanee o croniche, si trovano ad avere necessità di particolare supporto non solo clinico, ma anche psicologico e umano. In questo caso si deve quindi parlare di relazione di aiuto, una qualità che si afferma con ancora maggior intensità quando è tesa a considerare l’ altro non un’ entità definita da una patologia, ma una creatura di Dio affascinante e unica. Tale visione ha dato nuovo senso alle diverse dimensioni degli apporti di aiuto e all’inter-professionalità del servizio.
A tale scopo sono state ripensate le Unità Operative, le strategie di diagnosi e cura e l’assetto di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.
Affinché tale assistenza fosse realmente efficace non si poteva non riformulare un nuovo percorso formativo, per noi religiose e per il personale, che:
riattualizzasse e rendesse più conformi le conoscenze alle nuove esigenze di assistenza
fornisse alle persone impegnate strumenti tecnici attuali per la cura e, nello stesso tempo, critici, adatti quindi ad una continua creatività e progettualità nell’accompagnamento della persona loro affidata