L’artroplastica totale dell’anca (PTA) è uno degli interventi chirurgici più convenienti e di maggior successo eseguiti in ortopedia.
La PTA fornisce esiti affidabili per i pazienti che soffrono di artrosi degenerativa dell’anca (OA) allo stadio avanzato, in particolare :
- sollievo dal dolore,
- ripristino funzionale,
- miglioramento generale della qualità della vita.
Un tempo considerata una procedura limitata ai pazienti anziani e poco richiesta, la PTA sta diventando una procedura sempre più popolare eseguita nelle popolazioni di pazienti più giovani.
Durante una sostituzione dell’anca, la testa del femore viene sostituita con una testa protesica su un’asta e la superficie articolare dell’acetabolo è rivestita con una superficie articolare sintetica a forma di coppa.
Una sostituzione parziale dell’anca può essere eseguita anche per le fratture del collo del femore (per lo più scomposte) in cui viene sostituita solo la parte femorale.
Anatomia clinicamente rilevante
L’anca, o meglio articolazione coxo-femorale, è un giunto sferico. Questo design consente il movimento su tutti gli assi : flessioneestensione, abduzioneadduzione, rotazione internaesterna.
La testa del femore è la parte convessa. La testa del femore è coperta dall’acetabolo oltre il suo diametro massimo.
L’acetabolo (parte del bacino) è la parte concava, a forma di coppa, che fornisce la superficie articolare per il movimento della testa del femore al suo interno.
La testa del femore e l’interno dell’acetabolo sono ricoperti da uno strato di cartilagine ialina. Una volta che questa cartilagine è consumata o danneggiata (di solito dall’artrosi), l’osso sottostante viene esposto, con conseguente dolore, rigidità e possibilmente accorciamento della gamba interessata. Sostituendo queste superfici si ha l’obiettivo di eliminare il dolore e la rigidità per ripristinare una vita attiva.
Epidemiologia/Eziologia
È un intervento in maggioranza fatto su base programmata.
Utilizzato anche nella gestione delle fratture dell’anca (soprattutto fratture scomposte del collo del femore) causate da traumi (es. cadute) o processi patologici. L’osteoporosi e l’osteomalacia sono fattori significativi responsabili dell’elevata incidenza di fratture dell’anca nella popolazione anziana.
A causa dell’elevato grado di successo nel ripristinare l’indipendenza e la mobilità dei malati di artrosi, le procedure di sostituzione totale dell’anca sono diventate una modalità di trattamento ben accettata per la degenerazione dell’anca secondaria all’osteoartrosi.
Può essere un trattamento per l’artrite reumatoide giovanile, ma solo se tutte le altre opzioni hanno fallito.
Indicazioni per la chirurgia
L’indicazione più comune per la PTA comprende:
- l’artrosi dell’anca sintomatica allo stadio severo;
- l’osteonecrosi coxo-femorale (ON);
- i disturbi congeniti dell’anca (inclusa la displasia dell’anca);
- gli esiti di condizioni artritiche infiammatorie.
L’ON dell’anca, in media, si presenta nella popolazione di pazienti più giovani (dai 35 ai 50 anni di età) e rappresenta circa il 10% delle PTA annuali. Alcune indicazioni comuni includono:
- Artrosi
- Artrosi post-traumatica
- Artrite reumatoide compresa l’artrite reumatoide giovanile
- L’osteonecrosi, detta anche necrosi avascolare o necrosi asettica o infarto osseo
- Danneggiamento dei mezzi di sintesi dopo la fissazione delle fratture dell’anca
- Lussazioni e displasia congenite dell’anca
Controindicazioni per la chirurgia
La PTA è controindicata nei seguenti scenari clinici:
- Locale: infezione dell’anca o sepsi
- Generalizzato (cioè extra-articolare) attivo : infezione o batteriemia in corso
- Casi gravi di disfunzione vascolare
Dopo l’operazione servirà riabilitazione motoria?
La riabilitazione post chirurgica in genere vedrà i primi giorni direttamente nel reparto di Ortopedia, poi due settimane nel reparto di Riabilitazione Motoria, in casi di particolari necessità questi tempi potranno subire variazioni.
In seconda giornata post operatoria il paziente verrà fatto camminare con l’ausilio di un deambulatore e guidato dal Fisioterapista, gli verranno insegnati alcuni semplici esercizi studiati per favorire la riduzione del dolore, migliorare la circolazione, prevenire il rischio di embolie, recuperare il tono muscolare.
Se tutto andrà bene in 3a giornata il paziente verrà addestrato all’uso dei bastoni canadesi per deambulare e gestirsi autonomamente, ovviamente il tutto sarà adeguato alle capacità del soggetto, alcuni fattori possono variare i tempi standard in riabilitazione:
- età molto avanzata
- condizioni pregresse come altre menomazioni o disabilità, patologie croniche
- Alterazioni cognitive : demenza, patologie psichiatriche
Procedure diagnostiche
La diagnosi dei pazienti che richiedono un intervento di sostituzione totale dell’anca è principalmente basata sui sintomi. Vengono presi in considerazione soprattutto il dolore, la perdita di mobilità e le menomazioni funzionali.
Una diagnosi differenziale completa dovrebbe essere fatta anche per i pazienti che lamentano dolore all’anca, poiché spesso può essere riferito dalla colonna vertebrale o dal bacino e non ha alcuna connessione con l’articolazione dell’anca stessa. Un chirurgo ortopedico guiderà il processo di diagnosi e gestione.
Indagini Strumentali
Radiografia : bacino in proiezione Antero-Posteriore .
Questa sarebbe la prima e, in molti casi, l’unica indagine radiologica richiesta, poiché molte delle diagnosi che necessitano di una protesi d’anca possono essere confermate con questo solo esame. In caso di necessità si potranno utilizzare ulteriori indagini quali TAC o RMN