Medico Referente Dott.ssa Giorgia Rossi

Cos’è?

È una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea legato prevalentemente all’invecchiamento. Questa situazione porta, conseguentemente, ad un aumentato rischio di frattura (in particolare di vertebre, femore, polso, omero, caviglia) per traumi anche minimi.

Quanto è frequente?

L’incidenza di fratture da fragilità aumenta all’aumentare dell’età, e ciò è particolarmente evidente nelle donne

Nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni.
In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni è affetto da osteoporosi e questi numeri sono in continua crescita, soprattutto in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita.
Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa.

Quali sono i rischi?

Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali.
La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura.

Quali sono le patologie che possono portare all’osteoporosi?

• malattie endocrino-metaboliche (ipogonadismo, ipercortisolismo, iperparatiroidismo primitivo, ipertiroidismo);

• malattie mielo- e linfoproliferative;

• condizioni associate a malassorbimento intestinale;

• malattie reumatiche (artrite reumatoide e psoriasica, lupus eritematoso sistemico);

• malattie renali (ipercalciuria idiopatica, insufficienza renale cronica);

• malattie del collagene (osteogenesi imperfetta);

• trapianto d’organo.

L’osteoporosi può inoltre conseguire all’uso di farmaci, in particolar modo i glucocorticoidi, ma numerosi altri farmaci possono influenzare negativamente il metabolismo osseo, come ad esempio le diverse molecole utilizzate nella terapia del carcinoma mammario e della prostata.

Come si Diagnostica?

L’osteoporosi è una malattia che spesso decorre asintomatica per anni e che può dare, come primo segno di sé, una frattura vertebrale o non vertebrale. Le fratture vertebrali sono le fratture da osteoporosi più frequenti, in particolar modo nella donna in menopausa. Nei due terzi circa dei casi esse sono asintomatiche e vengono diagnosticate incidentalmente attraverso radiografie eseguite per altri motivi. La visita da parte del medico resta il punto cardine per l’identificazione corretta della patologia, il quale si servirà della diagnostica strumentale per il proprio scopo. Per esempio, una discreta percentuale di donne con fratture da fragilità e diagnosi densitometrica di osteoporosi soffre in realtà di osteomalacia, condizione che, nei maschi con frattura del femore, può essere presente anche nel 20% dei casi. Poiché il trattamento dell’osteomalacia è completamente differente da quello dell’osteoporosi, si comprende facilmente come la distinzione tra le due condizioni, possibile solo attraverso una valutazione clinica completa, risulti di fondamentale importanza al fine di istaurare un trattamento ottimale.

Diagnostica Strumentale

Nella valutazione e gestione dei pazienti affetti da osteoporosi la diagnostica strumentale gioca un ruolo rilevante che si può sintetizzare nei seguenti punti:

• diagnosi [studio radiologico, morfometria vertebrale, densitometria ossea (DXA), ultrasonografia ossea quantitativa (QUS), tomografia computerizzata (TC), risonanza magnetica(RM), medicina nucleare (MN)];

• follow-up (DXA, QUS);

• ricerca (QUS, TC e RM a elevata risoluzione).

La metodica di riferimento per la misurazione della densità ossea nella diagnosi dell’osteoporosi è la densitometria ossea DXA (MOC) delle vertebre lombari e del femore prossimale

Quali sono i consigli per mantenere in salute le proprie ossa?

Mantieni uno stile di vita attivo, cammina, usa le scale, fai attività sportiva.

Segui una dieta varia ed equilibrata per prevenire sovrappeso e obesità

Assumi adeguate quantità di calcio e vitamina D

Diminuisci il consumo di sale (che aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina)

Non fumare ed evita o limita il consumo di alcol.

Dati del Ministero della Salute

(http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4491&area=Salute%20donna&menu=patologie)

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